domenica 28 giugno 2015

Altri commenti sul nuovo Ape

Tratto dal sito www.logical.it

Rivoluzione APE parte seconda 
Dopo le UNI TS 11300 i decreti attuativi della Legge 90
Il 2 ottobre scorso la certificazione ed il progetto energetico hanno già subito un grosso cambiamento con l'aggiornamento delle norme UNI TS 11300. Ora i decreti attuativi della Legge 90/2013 cambiano completamente i format e i contenuti dell'Attestato di prestazione energetica e della relazione progettuale (ex Legge 10) ma non temete: TERMOLOG EpiX 6 è già pronto e al momento è l'unico software che permette di produrre l'APE sia con la vecchia che con la nuova norma per consentirti di verificare subito la nuova classe energetica degli edifici che stai progettando.
Ing. Annachiara Castagna
Servizio di Assistenza Tecnica Logical Soft
(riproduzione riservata)

In questi giorni il Servizio Assistenza Tecnica Logical Soft sta ricevendo moltissime chiamate di utenti che chiedono informazioni in merito ai cambiamenti avvenuti e alle grosse novità che porterà la pubblicazione dei decreti attuativi della Legge 90.
È cosa nota che gli utenti Logical Soft sono gli unici certificatori e progettisti in Italia a non aver subito nessuna interruzione nel loro lavoro a causa di software non aggiornati per tempo ed è con piacere che accogliamo i molti nuovi clienti che hanno abbandonato vecchi software per passare a TERMOLOG.

Il team di sviluppo Logical Soft sta già lavorando da tempo sulle bozze del decreto attuativo ed è già in distribuzione la nuova versione di TERMOLOG che soddisfa questi requisiti per assicurare ai clienti continuità di lavoro come è già avvenuto per le UNI TS 11300:2014. TERMOLOG EpiX 6 è già stato certificato dal CTI.

Gli utenti TERMOLOG hanno già ricevuto gratis anche questa nuova versione, grazie all'abbonamento agli aggiornamenti. Naturalmente questo vale anche per i nuovi utenti che decidono di approfittare dell'offerta per passare a TERMOLOG >>>

Le UNI TS 11300:2014 cosa è appena cambiato
La procedura di calcolo utilizzata per la certificazione ed il progetto energetico è definita dalla UNI TS 11300. Il 2 ottobre 2014 sono entrate in vigore le nuove parti 1 e 2 della norma che riguardano il calcolo del fabbisogno termico dell'involucro e la valutazione del fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria.
Rimangono invariate invece la parte 4 emanata nel 2012 che riguarda gli impianti a fonti rinnovabili e la parte 3 che definisce le procedure per la valutazione del fabbisogno in presenza di impianti di climatizzazione estiva. Ricordiamo che la 11300-3:2010 non è attualmente in vigore ma verrà resa cogente dall'entrata in vigore dei decreti attuativi della Legge 90.
Oltre all'obbligatorietà di calcolo analitico per i ponti termici ci sono diverse novità normative introdotte dalla nuova UNI TS 11300:2014.
Vediamo di seguito i punti principali:

- Durata delle stagioni di riscaldamento e raffrescamento: il periodo nel quale è necessario l'apporto di un impianto di climatizzazione non è fisso ma è determinato per ogni zona termica in base al rapporto tra apporti e dispersioni. Ciascuna zona climatizzata dell'edificio sarà caratterizzata da un giorno di inizio ed un giorno di fine dei periodi di raffrescamento e riscaldamento: per il periodo di riscaldamento è comunque fissato un limite alla stagione convenzionale definita dalla Zona climatica del comune, mentre quella di raffrescamento può coincidere anche con l'intero anno solare.
Il giorno 2 dicembre 2014 TERMOLOG EpiX 5 è stato sottoposto a verifica e controllo dei risultati per l'ottenimento della certificazione CTI. In quella sede abbiamo segnalato una incongruenza tra la valutazione indicata sulla norma UNI TS 11300-1:2014 e la UNI EN 13790:2008 a cui è ispirata la norma italiana, proprio nella valutazione della stagione di raffrescamento. Su segnalazione di Logical Soft viene quindi emanata una errata corrige alla norma UNI TS 11300-1:2014 che modifica la procedura di calcolo della stagione di raffrescamento. Nella versione 2014.13 di TERMOLOG EpiX 5 è già stata apportata questa correzione, a garanzia della corrispondenza tra i risultati di TERMOLOG e quelli CTI per tutti i nostri certificatori e progettisti.
Il 19 febbraio 2015 è stato certificato dal CTI anche il nuovo TERMOLOG EpiX 6 con le novità dei decreti attuativi della Legge 90. 


- Valutazione della ventilazione effettiva e di riferimento: le procedure di valutazione degli scambi termici per ventilazione contemplano un numero molto più ampio di casistiche soprattutto per edifici non residenziali. Ogni ambiente che costituisce la zona climatizzata può ricambiare aria naturalmente dall'esterno, può ricevere aria di rinnovo da ambienti non climatizzati o serre solari adiacenti, essere servito da un impianto di ventilazione meccanica con controllo sulla temperatura o da un impianto di climatizzazione con recupero di calore. Nel calcolo della prestazione termica del fabbricato si fa convenzionalmente riferimento alla ventilazione naturale, indipendentemente dalla presenza di una ventilazione meccanica, mentre nel calcolo della prestazione energetica dell'edificio si considera l'effettiva portata di ventilazione ricambiata dall'impianto.

- Calcolo delle irradiazioni per qualunque orientamento ed esposizione: la valutazione dell'irradiazione solare sulle superfici è eseguita per ogni elemento disperdente dell'edificio in base all'inclinazione della superficie e dell'azimut solare, in conformità alla UNI TR 11328 e alla bozza della prossima UNI 10349-1 che conterrà i nuovi dati climatici medi mensili.

- Fabbisogno di energia termica per umidificazione e deumidificazione: per ogni zona termica dell'edificio servita da un impianto di umidificazione o deumidificazione si determina l'entalpia di vapore d'acqua introdotta in ambiente dagli scambi d'aria con l'ambiente circostante, dalle persone e dai processi in genere.

- Temperatura degli edifici confinanti climatizzati: la temperatura delle unità riscaldate confinanti viene valutata secondo due modalità: se la destinazione d'uso dell'edificio confinante non nota si utilizza una temperatura interna fissa a 20°C per la climatizzazione invernale o 26°C per la climatizzazione estiva, in caso contrario la temperatura interna viene messa dipendente dalla destinazione d'uso dell'edificio.

- Calcolo dell'ombreggiamento in presenza di più aggetti verticali: nel caso di compresenza di più aggetti verticali sui lati sinistro e destro dell'elemento disperdente, è possibile valutare un fattore di riduzione complessivo che consideri entrambi gli angoli di ombreggiamento. TERMOLOG permette di ricavare automaticamente ostacoli e ombreggiamenti singoli o multipli dalla rappresentazione grafica dell'edificio o di inserire numericamente gli angoli di ombreggiamento su ogni singola dispersione.

- Calcolo analitico dei ponti termici per le UNI TS 11300:2014: La revisione della norma UNI TS 11300-1 pubblicata lo scorso 2 ottobre prevede anche una modifica sostanziale nella valutazione e nell'utilizzo dei ponti termici.
Non sono più accettati i seguenti metodi di calcolo:
  1. Calcolo della dispersione con metodo forfettario utilizzando percentuali tabellate.
  2. Calcolo analitico dei ponti termici attingendo all'abaco dell'allegato A della UNI EN ISO 14683.
Ora sono accettati esclusivamente i seguenti metodi di calcolo:
  1. Calcolo analitico dei ponti termici attingendo da atlanti conformi alla UNI EN ISO 14683 (tra cui l'abaco di Regione Lombardia) esclusi i valori riportati nell'allegato A della stessa norma.
    In questo caso i ponti termici hanno geometria variabile parametrica.
  2. Calcolo analitico dei ponti termici e valutazione della trasmittanza lineica mediante metodo ad elementi finiti.
I moduli PROGETTISTA e CERTIFICATORE di TERMOLOG sono stati aggiornati gratuitamente includendo un set minimo di ponti termici precalcolati con il metodo C a partire dall'abaco delle strutture della UNI TR 11552.
Il Modulo PONTI TERMICI aggiunge un'ampia gamma di tipologie di ponti termici parametrici che permettono una valutazione della trasmittanza lineica per ogni tipo di struttura sia per la certificazione energetica che per il progetto di nuovi edifici.

- Calcolo del fabbisogno di ACS: la nuova UNI TS 11300-2:2014 modifica i parametri di calcolo del fabbisogno di ACS e la temperatura di ingresso dell'acqua fredda in ingresso non è più fissa a 15° ma viene ricalcolata in base alla media delle temperature esterne medie mensili del comune in cui si sta calcolando. 

- Calcolo del fabbisogno energetico per illuminazione degli ambienti: per le unità immobiliari di edifici non residenziali è richiesto dall'appendice D della normativa UNI TS 11300:2014 il calcolo del fabbisogno di energia elettrica che risulta strutturato in diversi contributi: il fabbisogno di illuminazione artificiale degli ambienti interni, il fabbisogno parassita dato dai meccanismi di controllo e il fabbisogno di illuminazione degli ambienti esterni, richiesto nel solo caso di metodo di calcolo A3 (diagnosi energetica). L'indice di prestazione per illuminazione sarà inserito nella certificazione e nel progetto nel momento in cui entreranno in vigore i decreti attuativi alla Legge 90. 

- Calcolo del fabbisogno energetico per il servizio di ventilazione: per le unità immobiliari di edifici serviti da impianti di ventilazione meccanica si valuta anche il servizio di ventilazione che accoglie l'energia elettrica dei ventilatori in estrazione ed immissione negli ambienti. Il fabbisogno per ventilazione sarà inserito nella certificazione e nel progetto nel momento in cui entreranno in vigore i decreti attuativi alla Legge 90. 

- Calcolo delle perdite di distribuzione in circuiti ad aria: la nuova norma UNI TS 11300-2:2014 prevede la valutazione analitica delle perdite di distribuzione per circuiti con fluido termovettore ARIA. Le perdite sono valutate sempre in modo analitico, considerando quindi portate e temperature all'ingresso e in uscita di ogni condotta.

Calcolo del carico aggiuntivo per presenza di unità di trattamento aria: nel caso di circuiti aria con presenza di unità di trattamento è necessario considerare il carico aggiuntivo elettrico o termico, necessario all'edificio per i trattamenti d'aria previsti dall'unità ad esempio pre-riscaldamento o umidificazione degli ambienti. TERMOLOG è in grado di valutare il fabbisogno di energia richiesto alle batterie della macchina di trattamento, l'aumento di temperatura per effetto del recuperatore di calore ed il carico elettrico dovuto all'eventuale presenza di ventilatori di mandata e di ripresa.

Qui può vedere il filmato di un esempio completo di certificazione energetica con le nuove UNI TS 11300:2014.


Cosa cambia ora per i certificatori energetici
L' APE con i decreti attuativi della Legge 90/2013
La novità più evidente per i certificatori energetici è proprio il format e il contenuto dell'attestato: l'APE cambia aspetto e quello prodotto dai vecchi software non sarà più utilizzabile dopo il 1 ottobre 2015. Tutto questo ha comportato la riscrittura di gran parte del motore di calcolo di TERMOLOG e di parte delle stampe così da adeguarsi ai nuovi decreti attuativi.
Il decreto attuativo sostituisce quindi le attuali Linee Guida alla certificazione energetica (DM 26/06/2009).
Dopo la modifica da Attestato di certificazione ad Attestato di Prestazione Energetica, la novità più importante riguarda la classe energetica dell'immobile che viene determinata in base all'indice di prestazione energetica globale dell'edificio per tutti i servizi presenti: climatizzazione invernale, acqua calda sanitaria, climatizzazione estiva, ventilazione, illuminazione e trasporto. Questo significa che diventa obbligatorio modellare anche l'impianto di raffrescamento, il classico climatizzatore, perché diventa obbligatoria la UNI TS 11300-3:2010.
L'indice di prestazione viene espresso in energia primaria non rinnovabile e sono comunque introdotti gli indici di prestazione energetica globale dell'edificio sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile.
La scala delle classi di efficienza energetica è totalmente differente: i limiti tra le classi non sono più legati al fattore di forma dell'edificio ma vengono calcolati in funzione dell'indice di prestazione globale dell'edificio di riferimento Epgl (2019/2021), quindi ogni edificio ha la propria scala di classificazione.
L'indice di prestazione viene sempre valutato in kWh/m2 di superficie climatizzata, sia per gli edifici residenziali che per i non residenziali; l'attestato contiene quindi gli indici per la climatizzazione estiva e per l'illuminazione degli ambienti e viene indicata chiaramente l'energia esportata alla rete.
Al termine della certificazione energetica si aggiunge un'apposita sezione dedicata alle opportunità legate all'esecuzione di diagnosi energetiche e interventi di riqualificazione energetica al fine di rendere più concrete le raccomandazioni già dichiarate sul certificato. Per gli edifici senza impianto di riscaldamento e senza impianto di produzione di acqua calda sanitaria si assume un rendimento del sistema di utilizzazione fisso dichiarato ed un generatore a combustibile gassoso con rendimento imposto dal decreto requisiti minimi e non più una generazione di tipo elettrico.
Tutto questo è già presente in TERMOLOG EpiX 6:  


Cosa cambia ora per i progettisti
L'edificio di riferimento e le nuove verifiche di progetto
Anche per i progettisti viene emanato un apposito decreto che sostituisce il DPR 59/09 per la determinazione dei requisiti, il calcolo delle prestazioni energetiche e l'utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici.
Vengono indicati i fattori di conversione in energia primaria rinnovabile e non rinnovabile da utilizzare nel calcolo dei rispettivi indici.
In caso di nuova costruzione e di ristrutturazione importante, i requisiti minimi sono determinati con l'utilizzo dell'edificio di riferimento, in funzione della tipologia edilizia e delle fasce climatiche; questo significa che il nuovo sistema di verifica degli interventi non si basa più su classi ed indici predefiniti, ma su valori di volta in volta definiti in relazione alle caratteristiche dell'edificio che si sta progettando. Sono introdotte nuove verifiche sulla riflettenza solare delle coperture e sull'area solare equivalente estiva, per limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e contenere il surriscaldamento a scala urbana.
Il fabbisogno energetico annuale globale si calcola per singolo servizio energetico, espresso in energia primaria, su base mensile. Con le stesse modalità si determina l'energia rinnovabile prodotta all'interno del confine del sistema, e si opera la compensazione tra i fabbisogni energetici e l'energia rinnovabile prodotta on site, per vettore energetico e fino a copertura totale del corrispondente vettore energetico consumato. In caso di nuova costruzione, il progettista deve evidenziare i risultati della valutazione della fattibilità tecnica, ambientale ed economica per l'utilizzo di sistemi alternativi ad alta efficienza tra i quali, i sistemi a fornitura di energia rinnovabile, cogenerazione, teleriscaldamento e teleraffrescamento, pompe di calore.
Vengono definite le tipologie di intervento e diversificati gli schemi per la relazione tecnica per nuova costruzione, ristrutturazione rilevante o interventi di riqualificazione energetica.
Il decreto introduce anche la definizione di edificio ad energia quasi zero (ZEB) nel pieno rispetto della direttiva 2010/31/UE: entro il 31 dicembre 2018 gli edifici pubblici ed in generale dal 1 gennaio 2021 (31 dicembre 2015 in regione Lombardia) tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere edifici ad energia quasi zero. Entro dicembre 2014 infatti verrà adottato il Piano d'azione destinato ad aumentare il numero di edifici ad energia quasi zero.
Tutto questo è già presente in TERMOLOG EpiX 6.

sabato 27 giugno 2015

Le novità del nuovo Ape

Tratto da Biblus net - Notiziario tecnico di Acca software

Certificazione energetica e nuovo APE, con il via libera della Conferenza Unificata, il nuovo certificato energetico scenderà in campo il primo ottobre. Ecco le novità

In arrivo il nuovo APE, con le nuove classi energetiche basate sull’Edificio di Riferimento, calcolo degli Edifici a Energia Quasi Zero (NZEB), nuove tabelle per le classi energetiche, nuovo modello per gli annunci commerciali e nuove relazioni tecniche.
Nella Conferenza Unificata  del 18 giugno 2015, infatti,  è stata sancita l’intesa sullo schema di decreto del Ministro dello sviluppo economico sulle “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici.
La bozza di decreto introduce dunque le nuove Linee guida, che andranno a sostituire quelle emanate con il D.M. 26 giugno 2009.
Nella medesima Conferenza Unificata, le Regioni hanno espresso il loro parere anche sullo schema di decreto del Ministro dello sviluppo economico, recante la definizione degli schemi e delle modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto attestante la rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e dei relativi impianti termici.
Sempre secondo quanto definito nella bozza, le disposizioni previste dalle nuove Linee guida dovrebbero entrare in vigore dal primo ottobre 2015.

Certificazione energetica e nuovo APE, la bozza del DM linee guida del 16 giugno 2015

In base alle disposizioni del provvedimento non ancora in vigore, si dovrà adottare un APE unico per tutto il territorio nazionale, con una metodologia di calcolo omogenea, cui le Regioni dovranno adeguarsi entro due anni.
Nel documento vengono definiti:
  • gli elementi essenziali e disposizioni minime comuni da tener presente nel sistema di prestazione energetica degli edifici
  • monitoraggio e controlli
  • i dati che il nuovo APE dovrà contenere
  • il sistema informativo comune per tutto il territorio nazionale per la gestione di un catasto nazionale degli APE e degli impianti termici, SIAPE
  • le linee guida nazionali per l’APE

Certificazione energetica e nuovo APE, i dati da riportare

In base a quanto disposto nella bozza del decreto del 16 giugno 2015, dovranno essere applicati nuovi standard minimi per il calcolo della classe, da riportare nell’Attestato di Prestazione Energetica necessario per la vendita o la locazione degli immobili.
Nel dettaglio, il nuovo APE deve necessariamente riportare, pena l’annullamento, le seguenti informazioni:
  • la prestazione energetica globale in termini di energia primaria totale ed energia primaria non rinnovabile
  • la classe energetica
  • la qualità energetica del fabbricato, ai fini del contenimento dei consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento
  • i dati relativi all’uso di fonti rinnovabili
  • valori di riferimento
  • l’emissione di anidride carbonica
  • l’energia esportata
  • le proposte per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, distinguendo le ristrutturazioni importanti dagli interventi di riqualificazione energetica

Certificazione energetica e nuovo APE, validità temporale

Confermata la validità temporale dell’APE di 10 anni a partire dal suo rilascio; deve essere aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione o qualificazione che riguardi elementi edilizi o impianti tecnici, tali da modificare la classe energetica dell’edificio.
Nel caso di mancato rispetto delle prescrizioni per le operazioni di controllo, l’APE decade il 31 dicembre dell’anno successivo a quello di scadenza.

Certificazione energetica e nuovo APE, la firma digitale

Nel caso in cui l’APE viene sottoscritto con firma digitale, non è necessaria la marcatura temporale ai fini del riconoscimento del suo valore legale.
Certificazione energetica e nuovo APE, sopralluogo
Il soggetto abilitato deve effettuare almeno un sopralluogo presso l’edificio oggetto di attestazione.
Certificazione energetica e nuovo APE, annunci di vendita o affitto
Con gli annunci di vendita o affitto ci deve essere un apposito indicatore, come previsto dal format contenuto nell’Appendice C del decreto.
Gli annucnic devono riportare:
  • i dati della prestazione energetica globale dell’edificio, sia rinnovabile che non rinnovabile
  • la classe energetica corrispondente
  • la prestazione energetica del fabbricato 

Certificazione energetica e nuovo APE, monitoraggio e controlli

Le Regioni e le Province autonome, al fine dell’effettuazione dei controlli, adotteranno piani e procedure che consentiranno il controllo di almeno il 2% degli APE depositati territorialmente in ogni anno solare.

Certificazione energetica e nuovo APE, le linee guida

Le nuove linee guida per l’attestazione della prestazione energetica degli edifici, contenute all’Allegato del decreto, prevedono:
  • i vari metodi di calcolo (metodo di calcolo di progetto, metodo di calcolo da rilievo sull’edificio, etc.)
  • le caratteristiche degli applicativi informatici
  • le procedure per la determinazione della prestazione energeticadegli immobili
  • la nuova classificazione energetica, con le 10 classi che vanno dalla G(la peggiore) alla A4 (la migliore)
  • il nuovo format dell’APE, con 10 classi energetiche, dalla G alla A4
  • lo schema di annuncio di vendita o locazione
  • la definizione del sistema informativo su territorio nazionale(SIAPE)
Restiamo intanto in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei citati decreti.

domenica 21 giugno 2015

Ennesimo rinvio per il nuovo APE

Articolo tratto dal sito casaeclima.com

Regioni: Ok al decreto sul nuovo APE ma dal 1°ottobre
Lo slittamento si rende necessario per garantire ai tecnici l'adeguata familiarità con la nuova metodologia di calcolo

Sono stati esaminati ed approvati durante la Conferenza Unificata di ieri i due decreti attesi sulle “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici” (leggi qui), e la definizione degli "schemi e delle modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto attestante la rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e dei relativi impianti termici". 
Ricordiamo  che il passaggio in Conferenza Unificata era atteso da tempo, tanto che la Lombardia aveva espresso nel mese di maggio la propria preoccupazione per il ritardo ministeriale. La prima (e unica) presentazione delle Linee Guida sull'APE alle Regioni è infatti avvenuta nel corso della riunione del Coordinamento Energia del 3 dicembre 2014, alla quale non ha più fatto seguito alcuna trasmissione di documentazione da istruire (leggi qui). 
IL NUOVO APE SLITTA AD OTTOBRE. Durante l'incontro, le Regioni hanno sollevato la questione che l'entrata in vigore del nuovo APE,  previsto per il primo di luglio, quando a ancora manca la pubblicazione in Gazzetta del decreto, non avrebbe consentito ai tecnici di prender familiarità con i software. Per tale ragione si è sancita un'intesa per l'emanazione entro fine mese, per rispettare i vincoli della UE, ma con decorrenza dal 1° ottobre.
I contenuti principali delle Linee Guida riguardono una armonizzazione delle metodologie di calcolo in tutta Italia e di uno schema tipo di attestato, al fine di garantire ai cittadini una informazione omogenea. Le altre caratteristiche possono essere così riassunte. (leggi qui),
  1. metodologie di calcolo, anche semplificate, per gli edifici caratterizzati da ridotte dimensioni e prestazioni energetiche di modesta qualità, finalizzate a ridurre i costi a carico dei cittadini;
  2. definizione dell’Attestato di Prestazione Energetica, l’APE, che dovrà comprendere tutti i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio, al fine di consentire ai cittadini di valutare e confrontare edifici diversi;
  3. definizione di uno schema di annuncio di vendita o locazione, per esposizione nelle agenzie immobiliari, che renda uniformi le informazioni sulla qualità energetica degli edifici fornite ai cittadini;
  4. definizione di un sistema informativo comune su tutto il territorio nazionale, il SIAPE, di utilizzo obbligatorio per le Regioni e le Province autonome, che dovrà comprendere la gestione di un catasto unificato degli edifici, degli attestati di prestazione energetica e dei relativi controlli e ispezioni pubblici, che sarà realizzato a cura di ENEA.
RELAZIONE TECNICA DI PROGETTO. Oltre alle Linee Guida, durante la Conferenza è sato discusso anche il decreto Mise che fornisce al progettista le indicazioni per compilare la relazione tecnica di progetto attestante la rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e dei relativi impianti termici. Si tratta sempre di un adempimento previsto dal Dlgs 19 agosto 2005, (articolo 8 comma 1), cioè sul decreto che recepisce la direttiva 2010/31/Ue (recast 2002/91/CE) sulle prestazioni energetiche degli edifici.
In particolare, il decreto indica ai progettisti quali dati inserire relativamente a elementi edili, termotecnici, illuminotecnica. Inoltre, dopo aver stabilito come eseguire calcoli e verifiche, precisa come redigere la relazione tecnica di progetto che attesta l'effettiva rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e dei relativi impianti termici. Il decreto fornisce tre schemi di relazione tecnica: "ristrutturazioni importanti" o interventi di riqualificazione energetica.
DECRETO REQUISITI MINIMI EDIFICI. Con i due decreti sopra menzionati si conclude il corpus dei decreti attuativi mancanti. Il  25 marzo la conferenza delle Unificata aveva già approvato lo schema di DM sui Requisiti Minimi degli edifici che va a recepire le novità introdotte con la legge 90/13 sull'efficienza energetica degli edifici. Il decreto ministeriale visionato all'epoca, tratta dei nuovi requisiti di progettazione per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni rilevanti e ci condurrà, al 2021, alla progettazione di edifici ad energia quasi zero. 

domenica 14 giugno 2015

Rinviato l'arrivo del nuovo APE

http://www.edilportale.com/news/2015/06/risparmio-energetico-e-sostenibilita/certificazione-energetica-slitta-al-1%B0-agosto-il-nuovo-ape-nazionale_46287_27.html

Guida alla climatizzazione estiva

Impianti monosplit e multisplit, canalizzati, senza unità esterna, portatili e pannelli radianti 


Tratto da edilportale .com
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Occorre infatti tener conto delle caratteristiche del locale da climatizzare (dimensioni, numero di pareti esposte, numero di finestre e porte-finestre, numero di persone che vi abitano) per stabilire tipo e potenza del climatizzatore.
 

Impianti di climatizzazione

Secondo la Legge 90/2013, un impianto termico è un impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. L'installazione, l'esercizio, la manutenzione e l'ispezione degli impianti termici è normato in Italia dal DPR 74/2013.

Un impianto di climatizzazione è un sistema tecnologico che permette di regolare la temperatura e l'umidità degli ambienti interni di un locale. Generalmente l’impianto è costituito da due elementi: unità interna per l’aspirazione dell’aria e per il suo raffrescamento (ed eventualmente riscaldamento) e l’unità esterna per l’espulsione all’esterno dell’aria calda sottratta all’interno.

Esistono climatizzatori denominati condizionatori e altri a pompa di calore; i condizionatori sono solo in grado di raffreddare l'ambiente ma non di riscaldarlo, mentre i climatizzatori a pompa di calore sono in grado anche di riscaldare, deumidificare e filtrare l’aria. Oggi quasi tutti i climatizzatori sono a pompa di calore, consentendo non solo il raffrescamento estivo ma anche il riscaldamento invernale.

Un altro aspetto da tenere in considerazione nella scelta di un condizionatore sta nella tecnologia utilizzata: esistono infatti climatizzatori con tecnologia "on-off" altri con tecnologia inverter.

Il primo tipo funziona alternando periodi di attivazione a periodi di disattivazione della macchina a seconda della temperatura all’interno del locale. Ad esempio il climatizzatore si attiva quando la temperatura interna sale oltre 1,5° rispetto alla temperatura impostata, per poi spegnersi quando la temperatura scende sotto quella impostata di 1,5°.

La tecnologia Inverter invece consente di regolare in continuazione e automaticamente la potenza e la velocità di funzionamento dei climatizzatori in base alla temperatura esterna e ai valori impostati per gli ambienti interni, evitando i continui spegnimenti ed accensioni tipici dei modelli tradizionali. Ciò comporta un risparmio energetico fino al 40% e una maggior durata del compressore.
 

Bonus 50% ed ecobonus 65% per la climatizzazione

Proprio in virtù del risparmio energetico che determina la sostituzione del vecchio impianto, si può usufruire dell’ecobonus 65% fino al 31 dicembre 2015.  L’intervento di riqualificazione energetica si può applicare su edifici di qualsiasi categoria catastale (abitazioni, uffici, negozi), purché già esistenti e dotati di impianto di riscaldamento. Nel caso di impianti a pompa di calore, il requisito per accedere alle detrazioni è che si tratti di sistemi ad alta efficienza e che la loro installazione implichi l'intera sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente.

Per gli altri tipi d'interventi, sempre fino al 31 dicembre 2015, si può sfruttare il bonus 50% per le ristrutturazioni o nel caso di l'acquisto di climatizzatori portatili, purchè in classe A+, si può usufruire della detrazione irpef del 50% prevista dal bonus mobili. 
 

Climatizzatori: modelli e tipo d’istallazione

I climatizzatori possono essere portatili o fissi; quelli fissi possono essere monosplit o multisplit, canalizzati senza unità esterna. Inoltre a seconda del tipo d’istallazione possono essere a parete, a pavimento, a soffitto e a controsoffitto.
 

Climatizzatori mono-split

I climatizzatori mono-split sono quei sistemi in cui ogni apparecchio interno è collegato ad una unità esterna. Questo tipo di climatizzatore viene generalmente utilizzato per le abitazioni in cui non sono numerose le stanze da climatizzare. Come tutti i climatizzatori necessitano di manutenzione per prolungarne la vita e ottimizzare il funzionamento, tra cui la pulizia dei filtri e un'adeguata protezione nei mesi in cui l'apparecchio non viene utilizzato.

Tra i sistemi mono-split un esempio è offerto da A-COOL INVERTER di ARISTON THERMO.


VEDI TUTTI I CLIMATIZZATORI MONO-SPLIT

 

Climatizzatori multi-split

Consiste in un sistema di climatizzazione munito di due o più apparecchi interni collegati alla stessa unità esterna. Questo sistema è maggiormente efficiente nelle realtà aziendali o industriali, come uffici e negozi, in quanto tutte le unità interne vengono utilizzate contemporaneamente così da sfruttare appieno le sue prestazioni. Rispetto al mono-split è più costoso in quanto il motore è più grande rispetto ad un motore di una macchina mono split. 

Questi sistemi possono essere dual split, trial split, o in generale il multi split; un esempio di sistema di pompe di calore DualSplit System è MHW di AERMEC. 



VEDI TUTTI I CLIMATIZZATORI MULTI-SPLIT

 

Climatizzatori canalizzati

Gli impianti di climatizzazione canalizzati consentono di climatizzare più ambienti con un unico impianto e permettono di gestire le singole temperature e i flussi d’aria dei vari locali. L’aria viene distribuita nei vari ambienti da una rete di canali e da diffusori montati nei punti individuati dal progetto. I condizionatori canalizzabili sono caratterizzati da condotti per la distribuzione dell’aria, solitamente coperti dal controsoffitto e da contropareti, in cui nessun elemento è a vista; il motore viene posizionato esternamente o in un ambiente con aria sufficiente al proprio funzionamento.

Questo tipo di climatizzazione presta particolare attenzione all’aspetto estetico ed è performante; consente infatti di climatizzare più locali con notevole risparmio sui consumi poiché utilizza una potenza frigorifera complessiva inferiore. E’ consigliabile però optare per questo tipo di soluzione durante una fase di ristrutturazione o costruzione.

Gli impianti canalizzati possono essere una buona soluzione per le abitazioni private e una soluzione ideale per impieghi nel terziario come uffici, negozi di medie e grandi dimensioni, aree commerciali ed industriali e ovunque ci sia la necessità di distribuire e trattare l’aria in maniera uniforme.

Un esempio di impianto canalizzabile è FXDQ-A di DAIKIN in cui i diffusori si integrano perfettamente nell'ambiente circostante in cui si vedono solo le griglie di aspirazione e mandata.



I climatizzatori, multi-split, mono-split e canalizzabili, possono essere istallati in vari punti dell’abitazione o degli uffici attraverso diversi 'terminali'. Ecco alcuni esempi.
 

Climatizzatori a soffitto

I climatizzatori a soffitto rappresentano la scelta più frequente di climatizzatore domestico in quanto permettono un maggiore spazio libero, sia a pavimento sia a parete per potervi collocare mobili o altri arredi.  Per coloro che hanno un controsoffitto è possibile scegliere una soluzione che permette di posizionarli all’interno del controsoffitto.

Vi sono modelli di macchine che aggiungono alla climatizzazione degli ambienti anche un’azione di pulizia dell’aria grazie al filtro all'apatite di titani rimuove le particelle di polvere, distrugge gli odori e impedisce la riproduzione dei batteri, virus e microbi per garantire un’emissione costante di aria pulita come accade per FLXS-B di DAIKIN.


 

Climatizzatori a cassetta 

I climatizzatori a cassetta si posizionano sempre a soffitto, evitando ingombri di ogni genere sulla superficie calpestabile del locale e sulle pareti. Inoltre  l’aria, provenendo dall’alto, si diffonde in maniera più omogenea e uniforme in tutto l’ambiente. Tale tipologia è scelta soprattutto in realtà aziendali o commerciali.

Un esempio è offerto dal Climatizzatore a cassetta di Hermann Saunier Duval.



 

Climatizzatori a parete

Generalmente vengono posizionati nella parte alta della parete, in prossimità del soffitto e dispongono di una lamella per direzionare il flusso d’aria fredda come accade per climaVAIR VAI 6 di VAILLANT.



A volte però i climatizzatori a parete diventano elementi di design e uniscono alla funzione di climatizzatore d’aria, l’illuminazione d’atmosfera, grazie a LED posti sul pannello frontale come accade con ARTCOOL Stylist di LG Electronics Italia.


 

Climatizzatori a pavimento

I climatizzatori a pavimento possono essere installati rasenti alla parete oppure totalmente incassati in essa ed emettono l'aria climatizzata sia in verticale che in orizzontale. Questi sistemi sono indicati per stanze dal soffitto basso, anche se hanno l’inconveniente di togliere spazio sulla parete.

Un esempio è il climatizzatore FVXS-F di DAIKIN.


 


Climatizzatori senza unità esterna

Esistono in commercio anche climatizzatori che compattano in un’unica unità ciò che tradizionalmente è diviso in due, ovvero il motore esterno fuori e split dentro. Questa soluzione è l’ideale per coloro che non possono posizionare l’unità esterna, per vincoli architettonici o per mancanza di spazio, sulla facciata dell’edificio. Questo nuovo sistema infatti permette una totale integrazione architettonica; all’esterno dell’edificio si vedono solo due griglie per l’aspirazione e l’espulsione dell’aria.

Un esempio di climatizzatore senza unità esterna è UNICO EASY di OLIMPIA SPLENDID GROUP.



Il sistema senza unità esterna, poiché accorpa in un’unica macchina motore e split, potrebbe avere ingombro di spazio leggermente maggiore di un modello tradizionale. Bisogna inoltre prestare particolare attenzione nel scegliere un modello che punti sulla silenziosità in quanto il climatizzatore senza unità esterna è più rumoroso rispetto ad un sistema tradizionale; ciò è dovuto alla presenza interna del compressore e di tutte quelle componenti rumorose che di solito si trovano all’esterno. Di contro la fase di installazione di questo apparecchio è più semplice e meno tecnica, e si riduce essenzialmente nel creare la comunicazione con l’ambiente esterno, praticando dei fori alla parete.

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Climatizzatori portatili

climatizzatori portatili sono climatizzatori costituiti da un'unità interna da collocare nel locale da climatizzare e da un'unità a valigetta o un tubo da mettere all'esterno. Il vantaggio maggiore consiste nell’essere trasportabili con facilità locale per locale. Inoltre non hanno bisogno di essere istallati né necessitano di opere murarie.

Come rovescio della medaglia hanno una minore resa, a parità di potenza, rispetto ai climatizzatori fissi e un numero inferiore di funzioni. Inoltre, come per i climatizzatori senza unità esterna, sono più rumorosi di quelli fissi.

Un esempio di climatizzatore portatile è PSD di AERMEC

 

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Deumidificatori

Un'altra soluzione per migliorare il comfort termico degli ambienti e la concentrazione di umidità in casa è offerta dai deumidificatori. I deumidificatori aiutano a regolare la quantità di acqua presente nell'aria eliminandola nell’arco delle 24 ore.

Un esempio è il Deu-climatizzatore DCA di Eurotherm.


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Pannelli radianti

Gli impianti a pannelli radianti per raffrescamento e riscaldamento uniscono un elevato livello di comfort ad un notevole risparmio energetico. L’impianto è infatti costituito da tubi, in materiale resistente alle alte temperature ed al calpestio, inseriti sotto il pavimento, nella parete, nel soffitto, a seconda delle esigenze specifiche. L’impianto risulta così invisibile, a tutto vantaggio dell’estetica e consentendo un miglior sfruttamento degli spazi.

L’impianto funziona secondo il naturale principio di irraggiamento e rende la temperatura in ogni ambiente gradevole sia per il raffrescamento che per il riscaldamento. Inoltre funzionando a basse temperature e riducendo il tempo necessario per andare a regime, garantisce un notevole risparmio energetico rispetto ad altri sistemi. La dispersione termica è inferiore grazie ad un migliore isolamento degli elementi portanti.

I pannelli radianti possono sfruttare anche le fonti energetiche rinnovabili come il Pannello radiante di REHAU.



I pannelli si possono posizionare anche a parete o a soffitto. Un esempio di pannello radiante a parete è RADIANT WALL di PATT - Gruppo Fantoni. 



In fase di costruzione di un appartamento si può optare per un solaio prefabbricato industrialmente in cui le condutture idrauliche che riforniscono le diverse aree dell‘edificio vengono inserite direttamente nei componenti in calcestruzzo. In questo modo a seconda delle esigenze, l‘acqua fatta scorrere in queste tubature può essere calda o fredda, permettendo così di riscaldare o raffreddare il solaio, garantendo una distribuzione uniforme della temperatura in tutti gli ambienti.

Se il calcestruzzo è caldo, l’acqua assorbe il calore, se il calcestruzzo è freddo, l’acqua cede il suo calore al calcestruzzo. Questo principio funziona sia per riscaldare, che per raffrescare.
In tal modo in inverno i locali possono essere riscaldati e in estate raffrescati assicurando il minimo dispendio energetico.

Un esempio di solaio prefabbricato con impianto radiante integrato è Klimadecke di PROGRESS.



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