Tra meno di un mese (1° luglio 2015) entreranno in vigore le Linee Guida per la certificazione energetica nazionali, attualmente ancora in bozza, che stravolgeranno il concetto di certificazione, anzi di prestazione energetica, cui siamo abituati.
I contenuti principali delle Linee Guida possono essere così riassunti:
- metodologie di calcolo, anche semplificate, per gli edifici caratterizzati da ridotte dimensioni e prestazioni energetiche di modesta qualità, finalizzate a ridurre i costi a carico dei cittadini;
- definizione dell’Attestato di Prestazione Energetica, l’APE, che dovrà comprendere tutti i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio, al fine di consentire ai cittadini di valutare e confrontare edifici diversi;
- definizione di uno schema di annuncio di vendita o locazione, per esposizione nelle agenzie immobiliari, che renda uniformi le informazioni sulla qualità energetica degli edifici fornite ai cittadini;
- definizione di un sistema informativo comune su tutto il territorio nazionale, il SIAPE, di utilizzo obbligatorio per le Regioni e le Province autonome, che dovrà comprendere la gestione di un catasto unificato degli edifici, degli attestati di prestazione energetica e dei relativi controlli e ispezioni pubblici, che sarà realizzato a cura di ENEA.
Per quanto concerne la prestazione energetica certificata, le nuove Linee Guida introducono una modifica sostanziale: oggi il valore di energia primaria globale certificato comprende i consumi per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria e, per il non residenziale, anche quelli dovuti all’illuminazione, espressi in kWh/m2|anno o kWh/m3|anno a seconda che la destinazione d’uso sia rispettivamente residenziale o non. Da luglio si dovrà utilizzare l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile, EPgl,nr, somma della energia primaria non rinnovabile utilizzata per la climatizzazione invernale, EPH, ed estiva, EPC, per la produzione di acqua calda sanitaria, EPW, per la ventilazione, EPV, e, nel caso del settore non residenziale, per l’illuminazione artificiale, EPL e per il trasporto di persone, EPT, quest’ultimo da intendersi come il fabbisogno di energia per ascensori e scale mobili e marciapiedi mobili.
Con l’introduzione dell’edificio di riferimento da parte del DM Requisiti minimi di fatto si perderanno i limiti assoluti di energia primaria, suddivisi per zona climatica e rapporto S/V, sostituiti da quelli costruiti sull’edificio di riferimento, per cui non ha più senso suddividere il valore certificato per m2 o m3 a seconda della destinazione d’uso, ma l’indice globale di energia primaria non rinnovabile sarà espresso solo in kWh/m2|anno.
METODI DI CALCOLO. Le Linee Guida confermano la suddivisione dei metodi di calcolo finora adottati, ovvero quello di calcolo di progetto e quello da rilievo sull’edificio, aggiornandoli e ampliandoli.
Il primo si basa sulle norme UNI/TS 11300 parti 1,2,3 e 4 per le prestazioni energetiche del sistema edificio impianto e UNI EN 15193 per l’illuminazione.
Il secondo prevede tre procedure:
- rilievo in sito (metodo analitico);
- rilievo in sito (metodo per analogia costruttiva);
- metodo semplificato “DOCET”.
Per le prime due, il metodo di calcolo è ancora quello previsto dalle norme UNI/TS 11300 e UNI EN 15193. Per gli edifici esistenti è possibile utilizzare le semplificazioni previste, con particolare riferimento alle modalità di determinazione dei dati descrittivi dell’edificio e degli impianti sotto forma di abachi e tabelle in relazione, ad esempio, alle tipologie e all’anno di costruzione, previa verifica della loro congruenza con le reali caratteristiche dell’edificio oggetto di valutazione energetica, da realizzarsi mediante rilievo in situ, eventualmente con l’ausilio di adeguate strumentazioni. Questa metodologia è applicabile a tutti gli edifici esistenti, indipendentemente dalla tipologia edilizia e dalla dimensione.
Il metodo semplificato prevede l’utilizzo dello strumento DOCET, predisposto da ENEA in collaborazione con il CNR, il cui software applicativo è disponibile sui rispettivi siti internet. Questo metodo è applicabile agli edifici residenziali esistenti con superficie utile fino a 300 m2.
CLASSIFICAZIONE DEGLI EDIFICI. La direttiva 2010/31/UE richiede che il cittadino, il proprietario o il conduttore dell’edificio siano informati sulla qualità energetica dell’involucro edilizio e degli impianti e del loro contributo al raggiungimento del livello di prestazione globale, al fine di poter mettere “a fuoco” le più significative carenze energetiche dell’edificio e orientare le priorità di intervento.
La classe energetica dell’edificio è determinata sulla base di una scala di classi prefissate, ognuna delle quali rappresenta un intervallo di prestazione energetica ben definito all’interno del quale va posizionato l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio, EPgl,nr.
La classe energetica è contrassegnata da un indicatore alfanumerico in cui la lettera G rappresenta la classe caratterizzata dall’indice di prestazione più elevato (maggiori
consumi energetici), mentre la lettera A rappresenta la classe con il miglior indice di prestazione (minori consumi energetici). Scompaiono le classi A e A+, sostituite da un indicatore numerico, affiancato alla lettera A, che identificherà i livelli di prestazione energetica in ordine crescente a partire da 1 (rappresentante del più basso livello di prestazione energetica della classe A). Un apposito spazio, se barrato, indicherà che si tratta di un “Edificio a energia quasi zero”, come mostrato in Figura 1.
In corrispondenza della scala delle classi è evidenziato il requisito minimo previsto dalla legislazione vigente per l’edificio in oggetto, qualora di nuova costruzione, che va calcolato in conformità al DM Requisiti minimi e che, per sua natura, varia in funzione dei requisiti minimi costruttivi in vigore nell’anno in cui viene redatto l’APE.
La scala è di fatto una scala mobile definita a partire dal valore dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio di riferimento, EPgl,nr,Lst(2019/21), posto quale limite di separazione tra le classi A1 e B e calcolato secondo quanto previsto dall’Allegato 1 del DM Requisiti minimi.
Gli intervalli di prestazione che identificano le classi sono ricavati dal valore di EPgl,nr,Lst(2019/21), come evidenziato in Tabella 1.
Ai fini della determinazione della classe energetica complessiva dell’edificio per la redazione si procede quindi come segue:
- si determina il valore di EPgl,nr,Lst(2019/21), per l’edificio di riferimento secondo quanto previsto dall’Allegato 1, del DM Requisiti minimi, dotandolo delle tecnologie standard, in corrispondenza dei parametri vigenti per gli anni 2019/21, come da tabella 2;
- si calcola il valore di EPgl,nr per l’edificio oggetto dell’attestazione e si individua la classe energetica da attribuire dell’edificio in base alla tabella 1.
Si evidenzia che l’edificio di riferimento si considera dotato degli stessi impianti di produzione di energia dell’edificio reale ai fini della determinazione dei requisiti costruttivi di cui al DM Requisiti minimi e degli impianti standard di cui alla tabella 2 ai fini del calcolo dell’indice EPgl,nr,Lst(2019/21) per la classificazione dell’edificio . Ciò perché nel caso del calcolo della prestazione energetica dell’edificio riferirsi a una tecnologia standard permette di valorizzare l’utilizzo di tecnologie più efficienti in termini energetici, sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni e riqualificazioni, dando riscontro di tali scelte nella classe energetica conseguita. D’altro canto, nella definizione dei requisiti minimi costruttivi per gli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazione importante, riferirsi agli stessi impianti di produzione di energia dell’edificio reale permette di garantire che, indipendentemente dalla tecnologia, siano rispettati requisiti minimi di efficienza più elevati lasciando al contempo al progettista maggiore libertà di scelta.
Oltre alla classificazione globale del sistema edificio impianto in termini di energia primaria le Linee Guida forniscono altri indicatori qualitativi relativi a: [continua la lettura effettuando il login oppure abbonati...]
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