martedì 22 settembre 2015

Termostufe a pellet: cosa sono e come funzionano

Tratto dal sito www.preventivi.it

Tra i dispositivi per il riscaldamento dell’abitazione vanno ricordate anche letermostufe a pellet. Si tratta di macchine costruite e ideate per poter essere inserite nell'impianto generale di riscaldamento e che si caratterizzano per la dotazione di una doppia combustione, grazie alla quale garantiscono non solo risparmi economici, ma anche una maggiore efficienza nei confronti del riscaldamento tradizionale tramite caldaia a gasolio o a gas. Le termostufe a pellet consentono infatti di riscaldare tutta la casa in cui operano dando luogo a un elevato livello di resa calorica del combustibile, cui si accompagnano basse emissioni di anidride carbonica e costi estremamente contenuti. Va precisato che il calore espresso da questi dispositivi proviene dalla combustione di scarti della lavorazione del legno i quali verrebbero altrimenti buttati via. Si tratta del materiale conosciuto come pellet, privo di quelle sostanze chimiche come i collanti, che va a generare un riscaldamento assolutamente naturale nell'ottica di una salutare ecosostenibilità. Ai benefici espressi sotto forma delle economie generate, le termostufe a pellet accompagnano la possibilità di integrarsi perfettamente alle più svariate necessità di riscaldamento, permettendo ulteriori benefici, tra cui la produzione di acqua calda sanitaria per il fabbisogno familiare e l'alimentazione di altri impianti di riscaldamento presenti all'interno dell’abitazione, come i termosifoni. In tal modo vengono ridotte le spese elettriche grazie all'eliminazione dello scaldabagno, ovvero uno dei dispositivi che incidono maggiormente sulla bolletta dell'energia elettrica. A proposito di vantaggi economici, non va poi dimenticato che a partire dal 2013 il cosiddetto "Conto termico" (Decreto Ministeriale Sviluppo economico, del 28 dicembre 2012) ha portato all'introduzione di un incentivo in conto capitale teso a sostenere l'acquisto e l'installazione di soluzioni relative al risparmio energetico e alla produzione di calore da fonti rinnovabili, tra cui proprio le termostufe a pellet.  Un incentivo cui hanno facoltà di accedere sia le amministrazioni pubbliche che i soggetti privati.

Termostufe a pellet: il funzionamento

Il sistema di funzionamento dei modelli a pellet non è differente nei confronti di quelli standard di termostufa. Esso è garantito da un sistema automatizzato che provvede a prendere il combustibile da una coclea, facendolo poi cadere nella camera di combustione, che se da un lato è meno ampia rispetto a quello della stufa tradizionale, dall'altro permette grazie al suo serbatoio integrato di avere una buona autonomia, tale da evitare di dover caricare continuamente l'impianto. Le termostufe a pellet sono dotate di una caldaia in acciaio speciale, uno scambiatore di calore il quale regola la temperatura dell'acqua e un sistema di valvole delegate al controllo della pressione. Ogni modello è dotato di un sistema di regolazione della combustione capace di favorire il risparmio di combustibile e aumentare l'autonomia del carico, in modo da regolare al massimo la produzione del calore e il conseguente riscaldamento dell'acqua. In tal modo si evitano le dispersioni termiche e la produzione non necessaria, garantendo inoltre una temperatura ideale per il benessere di ogni ambiente. 
Altro fattore di grande importanza per il funzionamento ottimale delle termostufe a pellet è il rivestimento in forza del quale si può elevare o ridurre la diffusione del calore nei locali che compongono l'abitazione. I materiali che riescono ad accumulare meglio il calore sulle pareti dell’impianto e a rilasciarlo in modo graduale nei locali sono la ceramica, la maiolica, la ghisa, il cotto e la pietra ollare. Tendono invece a un eccessivo riscaldamento acciaio e metallo, che non riescono quindi a redistribuire in modo omogeneo il calore. 

Termostufa a pellet con forno

Va ricordato che la termostufa è disponibile non soltanto nella tipologia a vaso aperto oppure a vaso chiuso, dotata o meno della possibilità di produrre acqua sanitaria, ma anche con il forno incorporato. Un'opzione estremamente preziosa, in quanto consente a chi decida di adottarla di poter cucinare i cibi direttamente sul fuoco o sulla brace. In tal modo le termostufe a pellet diventano una valida alternativa non solo sotto la forma tradizionale di sistema teso al riscaldamento della casa, ma anche come soluzione in grado di condurre a una riscoperta del gusto dei cibi di una volta, che vengono appunto cotti sulla brace. La parte dedicata alla cucina sul fuoco è delimitata da una piastra che viene posizionata proprio sopra la superficie della termostufa. 

Termostufa a pellet, qual è il risparmio?

Il risparmio assicurato dalla termostufa a pellet può essere molto cospicuo. Se si prende come riferimento un appartamento di circa 100 metri quadrati, riscaldato per un anno, ovvero per 180 giorni, otto ore ogni giorno, il costo ammonta a circa 836 euro. Per capire il risparmio generato da questa scelta basterà ricordare che alle stesse condizioni il metano costerebbe 1200 euro, il gasolio 1647 e il GPL 2563. Soltanto la legna costerebbe meno, attestandosi a poco meno di 500 euro. Naturalmente la stima può variare leggermente sulla base del modello considerato e del suo stato, ma mediamente i valori da considerare sono quelli descritti.

Termostufa a pellet senza canna fumaria

La termostufa a pellet può peraltro essere installata nella propria abitazione anche da chi non ha la possibilità di realizzare una canna fumaria. L’importante è però utilizzare un tecnico specializzato in grado di eseguire un lavoro a regola d’arte, in quanto in questo caso si deve dare vita a un sistema di riscaldamento che prevede l'installazione di un tubo lungo 8 cm (in base alla normativa UNI 1086), con un "fungo" terminale il quale fuoriesce dal muro. E’ infatti possibile utilizzare un tipo di stufa dotata di uno scarico forzato, da realizzare nel rispetto delle normative sullo scarico dei fumi, in modo da non recare danno alla funzionalità del dispositivo. Una ipotesi molto gradita anche a chi non desidera farsi carico delle spese previste per le opere murarie. 
Se nel passato gli apparecchi dotati di tale tecnologia non potevano competere con quelli tradizionali, oggi il gap si è notevolmente affievolito. Allo stesso tempo andrebbe precisato che quando si parla di stufa senza canna fumaria si fa riferimento a una macchina che comunque produce fumi e necessita di conseguenza di uno scarico. La termostufa a pellet, in particolare, va a produrre fumi in grado di raggiungere temperature sino a 300°C, che vengono solitamente espulsi tramite tiraggio forzato, ovvero azionando un ventilatore elettrico. Se normalmente i fumi vengono evacuati attraverso la canna fumaria, facendogli percorrere il percorso più breve possibile, la stufa senza canna fumaria prevede, la presenza di un tubo dal diametro contenuto di soli 8 cm con un fungo esterno che sporge. Un tipo di scarico che sino al 2012 poteva essere effettuato anche a parete, ovvero realizzando un foro in un muro perimetrale, facendo di tali apparecchi una soluzione estremamente appetibile per chi si trovava a combattere contro i vincoli per lo scarico a tetto. Con la pubblicazione della norma UNI 10683, che rende obbligatoria l'evacuazione dei fumi mediante tubazioni sovrastanti il solaio di copertura, lo scarico deve terminare a tetto con un elemento a fungo o con un comignolo in grado di facilitare il tiraggio naturale nel malaugurato caso di un black out.

Termostufa a pellet: i prezzi

La domanda che naturalmente si pongono in tanti è la seguente: quanto viene a costare riscaldarsi e produrre acqua calda sanitaria con una termostufa a pellet? Di solito un dispositivo di questo genere viene a costare per una potenza corrispondente a 13 KW intorno ai 2mila euro. Un costo dal quale sono esclusi quelli di installazione; è una cifra riferita ai prezzi minimi di mercato, ovvero a quelli dei prodotti più abbordabili sul mercato. 

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