venerdì 15 maggio 2020

DAL LOCKDOWN AL SUPERBONUS


Le lunghe giornate chiusi in casa degli ultimi periodi ci hanno probabilmente stravolto la prospettiva con cui vedevamo fino ad ora la nostra abitazione, un ambiente che, a volte, era visto come un semplice luogo di sosta tra una giornata di lavoro e l’altra, e magari, tra le nostre priorità, non c’era la ricerca di un maggiore comfort dal punto di vista funzionale ed energetico.
Anni fa, ad un corso di formazione un relatore fece un’affermazione che mi colpì molto: siamo abituati ad acquistare automobili che permettono di differenziare la temperatura dell’abitacolo tra guidatore e passeggero, mentre non prestiamo la stessa attenzione e cura alle temperature di comfort delle varie zone della nostra abitazione, dove magari potremmo aver bisogno di una temperatura superiore in bagno ed inferiore nelle camere da letto.
Fino al secondo dopoguerra le esigenze di comfort abitativo erano ridotte; poi, con l’aumentare del benessere, è aumentata la ricerca di comfort termico invernale e poi estivo, che in passato, quando il costo dell’energia era basso, non incideva troppo sul bilancio familiare.
Con le crisi petrolifere degli anni 70’ questo fattore è diventato una problematica, abbiamo iniziato a fare i conti con il costo dei combustibili e con la limitatezza della loro disponibilità, il che ha portato ad un lungo periodo di produzione legislativa e di sensibilizzazione, aumentato nel nuovo millennio per permettere ai paesi UE di raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico stabiliti a livello comunitario.
Per questo, e per favorire un settore produttivo come quello edilizio soggetto a periodi di stallo, sin dal 1996 sono stati introdotti incentivi per lavori di ristrutturazione e poi di risparmio energetico, con lo strumento della detrazione fiscale.
Siamo così arrivati ai nostri giorni dove, per combinare il duplice obiettivo di realizzare un forte risparmio energetico per il settore immobiliare e favorire una ripresa del Paese dopo due mesi di blocco completo, sono state introdotte nuove novità in materia di detrazione fiscale.
Ad oggi, gli incentivi previsti per interventi edilizi sono:
INCENTIVO
ALIQUOTA
NOTE
Ristrutturazione edilizia
50 %
Destinata solo ad immobili residenziali e per soggetti irpef
Bonus verde
36 %

Bonus mobili
50 %
Solo se abbinato ad interventi di ristrutturazione
Ecobonus
50 – 75 %
Anche su immobili non abitativi con possibilità di cessione del credito – elevabile al 110% se combinato con nuovo incentivo
Sismabonus
50 – 85 %
Anche su immobili non abitativi con possibilità di cessione del credito - elevabile al 110%
Bonus facciate
90 %
Anche su immobili non abitativi con possibilità di cessione del credito

Il nuovo incentivo
Il nuovo bonus edilizio si basa sostanzialmente sulla individuazione di interventi “trainanti”, ovvero tipologie di opere che possono usufruire del maxi-sconto, a cui possono essere abbinate altre tipologie di intervento già agevolate con una aliquota minore le quali, per effetto dell’abbinamento, possono elevare la loro aliquota al livello delle opere trainanti.
Gli interventi che verranno ricompresi nel bonus sono quelli realizzati tra il 01/07/2020 ed il 31/12/2021.
La quota massima agevolabile è individuata dal limite massimo di spesa ammesso all’incentivo, che è pari ad € 60.000,00 per l’intervento di coibentazione ed € 30.000,00 per la sostituzione delle caldaie.
Da notare che le quote sono riferite ad una unica unità immobiliare, mentre in un condominio la quota massima individuale è moltiplicata per il numero di unità immobiliari costituenti il condominio stesso.
La grossa convenienza di questa agevolazione consiste nel poter realizzare i lavori ed usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura; a grandi linee, queste due opzioni possono essere spiegate come segue:
  •         Cessione del credito alla banca: si chiede un prestito in banca per pagare i lavori e lo si ripaga cedendo il credito con il fisco alla stessa, con il 10 % extra che dovrebbe consentire di coprire la quota di interesse del prestito;
  •         Sconto in fattura: l’impresa, a cui verrà ceduto il credito, andrà a scontare dalla fattura l’importo agevolabile che la stessa impresa utilizzerà come credito d’imposta.

Il fondamento per poter accedere all’incentivo è quello di realizzare uno degli interventi trainanti, che sono:
  •    Coibentazione delle superfici opache (va chiarito se rientra anche la coibentazione della copertura);
  •        Sostituzione della caldaia tradizionale con una caldaia a condensazione o a pompe di calore;

Questi due interventi hanno accesso al superbonus e permettono l’abbinamento, e l’aumento quindi del bonus, anche dei seguenti interventi collegabili:
  •        l’istallazione di pannelli solari;
  •        gli impianti di accumulo di energia relativi agli stessi pannelli solari;
  •         il rifacimento delle facciate;
  •         l’installazione di colonnine per la ricarica delle batterie delle auto elettriche;
  •         tutti gli interventi già ricompresi nel vecchio bonus.

I requisiti fondamentali degli interventi sono sostanzialmente due:
  •         Uso di materiali che rispettino i requisiti minimi ambientali;
  •         Ottenimento di un miglioramento di due classi energetiche (una sola classe solo nei casi in cui sia impossibile progredire di due).

Infine, il conseguimento dei risultati va asseverato da un tecnico abilitato, ed in caso di cessione del credito occorre acquisire un visto di conformità fiscale da un CAF.

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