Tratto dal sito www.biblus.acca.it
Benessere
interno dell’edificio e comfort termico, l’analisi dei macro-indicatori PMV e
PPD per la valutazione della qualità degli ambienti
La valutazione della sostenibilità nel settore delle
costruzioni coinvolge principalmente 2 aspetti:
·
livello di benessere
interno, ossia legato alla qualità
dell’ambiente interno dell’edificio
·
livello di sicurezza, ossia legato alle prestazioni strutturali
dell’edificio, capaci di garantire un determinato livello di sicurezza degli
occupanti
Nell’articolo
precedente sono stati analizzati gli aspetti sociali
valutati dai principali protocolli ambientali utilizzati in edilizia in
ambito internazionale, come ad esempio il protocollo ITACA, che fornisce
un punteggio di prestazione finale indicativo del livello di sostenibilità dell’intervento.
In
questo e nei prossimi articoli, prenderemo in considerazione il livello di benessere interno attraverso l’individuazione
di indicatori specifici che tengono conto dei vari aspetti legati al benessere
percepito dagli occupanti.
Macro-indicatori di benessere interno
Durante la fase progettuale, costruttiva e di
esercizio di un edificio è di fondamentale importanza perseguire il
raggiungimento di una buona qualità ambientale dei locali
interni dell’edificio stesso, affinché gli occupanti possano
abitare/operare in una situazione di totale benessere.
Il benessere dell’occupante può essere generalmente
ricondotto alla valutazione di 4 macro-aree di interesse:
1. comfort termo-igrometrico
2. comfort visivo
3. comfort acustico
4. comfort respiratorio-olfattivo
Dall’analisi svolta sui diversi protocolli di
valutazione sulla sostenibilità più diffusi nell’ambito dell’edilizia, sono
stati individuati una serie di macro-indicatori utilizzati nell’analisi della
qualità degli ambienti interni.
Lo schema successivo riporta un elenco
dei macro-indicatori individuati per i protocolli descritti nell’articolo
precedente.
Indicatori del benessere interno individuati da vari
protocolli internazionali
Comfort
termico
In
questo articolo analizziamo gli indicatori relativi al comfort termico.
La
norma UNI-EN-ISO 7730:2006 definisce il comfort termico come: “Quella condizione mentale di soddisfazione nei
riguardi dell’ambiente termico“.
I fattori che determinano la qualità dell’ambiente
termo-igrometrico in uno spazio confinato sono principalmente riconducibili a:
·
caratteristiche termiche degli elementi
di confine (l’involucro edilizio)
·
sorgenti di calore e di vapore presenti
all’interno
·
clima esterno
·
caratteristiche dell’impianto di
climatizzazione
·
attività svolta
Il dato finale da valutare è il grado di benessere
percepito dagli occupanti nello spazio considerato, ovvero il grado di comfort
termico. Questo può essere determinato grazie a principi teorici e a metodi di
misura per la previsione della sensazione termica percepita dalle persone.
La
temperatura di comfort (tco) è definita come la temperatura equivalente alla quale
una persona si sente a suo agio dal punto di vista termico.
La sensazione di comfort, in un dato ambiente, è
determinata con l’equazione del benessere:
M – W = E + Cresp + (R+C)
·
M= metabolismo
·
W= lavoro meccanico
·
Cresp= flusso termico ceduto attraverso la
respirazione
·
R, C= flussi termici scambiati per
convenzione ed irraggiamento
·
E= flusso termico ceduto dal corpo umano
per evaporazione
Poiché lo stesso ambiente può provocare leggere
sensazioni di benessere o malessere, in base ad esempio, all’abbigliamento
degli occupanti, per raggiungere un risultato più oggettivo possibile, si tiene
conto anche dell’indice PMV che rappresenta il valore medio delle valutazioni
soggettive di un gruppo di persone in un dato ambiente ed è valutato secondo
una scala di sette punti: da -3 molto freddo a +3 molto caldo; lo zero
rappresenta la neutralità termica.
Anche quando l’indice PMV è pari a zero, ci sarà
ancora qualcuno insoddisfatto del livello di temperatura poiché la valutazione
del comfort differisce sempre da individuo ad individuo.
Per prevedere quante persone sono insoddisfatte in un
determinato ambiente termico, è stato introdotto l’indice PPD (Predicted
Percentage of Dissatisfied). Nel valutare l’indice PPD vengono insoddisfatte le
persone che votano -3, -2, +2, +3 sulla scala del PMV. Per raggiungere i
suddetti livelli di comfort termico è necessario quindi garantire un’adeguata
temperatura dell’aria, in inverno ed in estate, con bassi consumi energetici, favorendo
la zonizzazione termica attraverso sistemi di controllo utente che consentono
la regolazione indipendente di riscaldamento/raffrescamento all’interno
dell’edificio, nonché di sistemi di costruzione capaci di mantenere livelli
accettabili di umidità relativa all’interno degli edifici durante le stagioni
calde.
Relazione tra i valori di PMV e PPD
Nessun commento:
Posta un commento